In questo sorprendente testo, l’autore Ingegner Stefano Breccia, ci descrive alcune realtà che possono apparire inverosimili.
Si tratta di incontri avvenuti tra gruppi di persone e alcune razze umane di altri sistemi solari, esperienze che prenderanno il nome di Caso Ummo, nonché l’esperienza più conosciuta a partire dall’anno 1956 denominata Caso Amicizia.
La base sotterranea dei fratelli nel caso Amicizia era situata nell’area dell’Adriatico e dell’Italia centrale; stupefacente insediamento la cui realizzazione non avrebbe in realtà costituito la minima difficoltà, essendo in grado queste razze molto evolute, tramite l’alto livello della loro scienza tecnologica, di comprimere agevolmente la struttura della materia e ottenere così corridoi e spazi utili alle loro installazioni. Queste aperture potevano essere chiuse in breve tempo lasciando la superficie intatta senza la minima traccia di alterazione.
Nel testo vengono riportati colloqui e insegnamenti trasmessi dai fratelli sui diversi tipi di energia, sulle caratteristiche delle navi cosmiche, sul loro pensiero, sulla loro filosofia.
Nei gruppi che hanno interagito c’erano persone dalle più disparate estrazioni: scienziati, tecnici, politici e militari, nonché appartenenti a varie nazionalità come Svizzera, Austria, Germania, Francia, Unione Sovietica, Australia e Argentina. Queste esperienze di contatto avrebbero avuto termine nel 1978, anno in cui l’Italia è stata testimone di una massiccia serie di avvistamenti UFO e fenomeni sconvolgenti nel mare Adriatico, teatro frutto di scontri fra varie fazioni extraterrestri.
A pagina 259 del testo troviamo alcuni concetti che ci fanno comprendere il loro interesse ad interagire con l’umanità del pianeta Terra.
“Essi chiamano il nostro pianeta il ‘Centro universale per la redenzione’ in quanto sostengono che le anime che si incarnano qui da noi sono quelle che ancora devono concludere la loro evoluzione. Per questo motivo ci sono tante sofferenze, ma al tempo stesso tanti successi possono avere luogo. Perlopiù la Terra è uno dei pianeti più belli e più completi. La sua storia è assai più lunga di quella che noi conosciamo, ci sono state molte più civiltà di quanto raccontino i nostri libri.”
Questo pensiero ci fa intuire lo scopo della loro visita nell’ottica della realizzazione di un disegno evolutivo le cui finalità, ora, cominciano a delinearsi.