Spiragli di vento e luce

Lo chiamavano il muretto dei gatti. L’aveva incontrato inerpicandosi per lo stretto sentiero che portava in cima alla collina. Era il muro di cinta di una vecchia villa disabitata. Per la verità considerando il materiale da costruzione presente nel giardino appoggiato disordinatamente qua e là si poteva presupporre una futura imminente ristrutturazione. Si fermò sul sentiero in salita e osservò oltre. Il muro di cinta aveva un’altezza che le permetteva di osservare il terreno retrostante, era formato da grosse pietre, dalla parte in ombra del sentierino, vi era una buona varietà di muschio.

Al suo arrivo alcuni gatti spaventati fuggirono. Ce n’erano di vari tipi e colori, si capiva che erano gatti randagi, abituati a vivere da soli. Lentamente compresero che lei non costituiva nessun pericolo e ritornarono con prudenza ad occupare il perimetro nord della casa. Riprese a salire lentamente. Gli alberi di olivo rivivevano a quel tiepido sole di febbraio, una fresca brezza scuoteva i docili rami riccamente ricoperti di foglie. Osservava i rami sterili e quelli che avrebbero portato frutto. Notò una curiosa differenza, il vento che scuoteva quei rami otteneva risposte differenti. I rami sterili protesi verso l’alto parevano muoversi ritmicamente, in modo meccanico. Quella stessa brezza che scuoteva i rami che avrebbero dato frutti di stagione ne riceveva una risposta diversa, quei rami infatti parevano danzare armoniosamente, assecondando serenamente le docili folate. Un tiepido sole filtrava quel sottile strato di nuvole. In lontananza il suo riflesso sul mare appariva diffuso ovunque. Riprese a salire. La cima della collina che si era prefissata di raggiungere si avvicinava rapidamente. Si ritrovò in una piccola fascia perfettamente curata e decise di sedersi. Da lì poteva osservare l’enorme distesa del mare. Poco più in basso spuntava il campanile di una piccola chiesa protetto da svettanti cipressi. Spostando lo sguardo alla sua destra poteva vedere due brevi tratti di autostrada separati da una collina. Si inoltrò per la vallata accompagnata dal suono delle automobili che rapidamente scorrevano per le arterie stradali. Il suo cane trotterellava felice accanto a lei. Il vento le portava il profumo leggermente acre dell’erica bianca, se ne trovavano in quella zona folti cespugli. Proseguì ancora oltre e andò a sedersi su una grossa pietra ai piedi di un pino. Le perveniva il riflesso indiretto del sole attraverso la chioma. La scia di un aereo tracciava una linea all’orizzonte. Si guardava attorno, osservava i fili d’erba del prato ondeggiare alla brezza e creare chiaroscuri vellutati che mutavano rapidamente sfumatura. Percepiva lo scorrimento della linfa vitale nei minuscoli filamenti. Vedeva poi il brillante riflesso del sole sugli aghi di pino e inspirava profondamente il penetrante aroma di resina che si diffondeva dal tronco. Il suo cane dava segni di stanchezza, così aveva preso a giocare con una pigna, disintegrandola velocemente. Osservò ancora la scia dell’aereo e vide che il vento la stava disperdendo, in pochi attimi sarebbe scomparsa definitivamente. La linea dell’orizzonte appariva ora nitida e definita.

L’Amore

L’Amore è la forza più potente dell’universo. La troverete in ogni più piccola particella di materia, nello spazio tra il nucleo e la nube elettronica dove è denso di divinità! È la materia di cui voi siete fatti. Ha potere! E quando rilasciate questo potere, non c’è nulla che possa toccarvi. Non c’è malvagità né oscurità su questo pianeta che possa avvicinarsi a voi, perché avete rivendicato l’energia di ciò che siete. L’angelo che siede in quella sedia dorata della vostra vita, che ha il vostro volto, si attiva quando esprimete l’intenzione di permeare d’amore il vostro essere e creare la pace. L’IO SONO inizia a mostrarsi fondendosi con l’Umano.

L’Extraterrestre Adoniesis sulla vivisezione

“Voi terrestri non capite il linguaggio degli animali, noi sì.

Siamo nelle possibilità di comprenderli e di vivere in mezzo a loro senza temere le reazioni che scaturiscono dalla necessità di sopravvivenza.

Sappiamo anche che l’uomo terrestre è spietato contro di loro e che la scienza li pone in uno stato di sofferenza atroce.

La vostra scienza sconosce il più elementare senso di pietà, ma quello che è peggio, ignora anche la capacità degli animali di informare l’anima collettiva della specie a cui appartengono, di ciò che subiscono attraverso la cieca violenza dell’uomo.

La vivisezione che si pratica sul vostro pianeta dimostra chiaramente la miseria della vostra involuzione e l’incapacità di sviluppare amore per le specie animali che di amore ve ne danno tanto.

Ma voi non siete capaci di capire o non volete capire, allora vi permettete di compiere questi tetri delitti e di coercire, con il peggiore dolore, coloro che sono per servirvi.

L’ombra della creazione futura. (un messaggio per il Pianeta Terra)

Sin dal primo respiro di Dio all’inizio di tutti i mondi, era preordinato che la creazione sarebbe esistita all’interno di un ritmo di espansione e contrazione. Alla fine sarebbe venuto un tempo in cui l’universo fisico avrebbe smesso di espandersi e cominciato a contrarsi. Gli Indù chiamano questo processo ‘l’inspirazione e l’espirazione di Brahma’, il processo cioè attraverso il quale Dio espira l’intera creazione e poi la inspira di nuovo tutta all’interno di sé.

A questo punto del tempo lineare ci troviamo molto vicini alla metà del ciclo, prossimi a raggiungere l’esatto punto mediano tra l’espirazione e l’inspirazione di Dio. L’universo ha iniziato ad avvicinarsi a questo punto mediano, quando gli organismi unicellulari apparvero sulla terra, ma il punto di mezzo esatto non è stato ancora raggiunto.  Esso coinciderà con quanto si è convenuto  di chiamare ‘il ritorno del Cristo’.

Quando un qualsiasi sistema vibratorio inverte la direzione del suo ‘momento’, come fa il pendolo nel punto più alto della sua oscillazione, c’è un attimo di totale riposo prima che il movimento riprenda nella direzione opposta. E poiché il riposo o la totale cessazione del movimento, costituisce l’opposto del tempo, c’è nel preciso istante in cui questo avviene, un micro-intervallo di non- tempo, un attimo di eternità. È lo stesso intervallo di non tempo che si verifica molte volte al secondo nel movimento vibratorio degli atomi del mondo fisico. Questa è un’apertura nel nagual, un varco nella Presenza dalla quale scaturisce l’energia della Vita.

Cosa succede quando un universo smette di espandersi e inizia a contrarsi? Cosa succede quando un cosmo intero raggiunge il punto esatto di inversione direzionale ed arriva ad un momento di riposo assoluto? Avrete l’opportunità di vederlo da soli molto presto, poiché questo evento è situato proprio davanti a voi in tempo lineare. Ed esso procurerà l’apertura attraverso la quale emergerà qualcosa di incomprensibile.

Prima di discutere di questo evento e delle sue implicazioni per gli esseri umani, consideriamo, seppur brevemente, qualcosa della vostra natura, così come essa era prima della Caduta.

L’intera storia biologica di questo pianeta può essere considerata nient’altro che l’ombra gettata sulla materia dal vostro avvicinamento. E il modo in cui le rocce e l’acqua e l’aria hanno cominciato a rispondere alla vostra presenza, poiché voi siete la Vita stessa. Voi siete ciò che giace al di là di tutti i dualismi, al di là di tutte le tendenze materializzatrici, al di là di tutte le limitazioni del tempo e dello spazio. La vostra coscienza è sia infinita che eterna. Può dimorare nelle limitazioni della materia e percepire attraverso qualunque sistema filtrante voi scegliate, ma nella sua funzione vitale perfetta non è costretta o limitata da questi sistemi. Piuttosto essa li usa come strumenti di percezione e avventura.

Al di fuori del tempo e dello spazio, voi siete una cosa sola col Creatore, ‘Colui che è’, la Sorgente. Ma quando la vostra coscienza si muove entro il contesto di un universo manifesto, divenite il Figlio, il Cristo. In essenza, voi siete la relazione tra Spirito e Materia, il mediatore, il ponte, lo strumento attraverso cui il Creatore entra in rapporto con la Creazione.  Voi siete la vita in relazione col pianeta terra, l’eternità in rapporto al tempo, l’infinito in rapporto al finito. Sebbene attualmente sperimentiate voi stessi come una specie separata e divisa in frammenti, siete in effetti un essere totale e unificato, che condivide la piena consapevolezza del Creatore. Il modo in cui venite portati in vivente, focalizzata manifestazione dipende da come tempo e spazio, materia ed energia, mare e roccia reagiscono alla vostra presenza.

Come il Cristo, in quanto consapevolezza unigenita del Padre, siete stati provvisti di un notevole numero di qualità straordinarie. Siete capaci di espandervi e di centrarvi, a seconda di come focalizzate l’attenzione. Siete abbastanza grandi da racchiudere tutta la Creazione, e tuttavia abbastanza piccoli ad arrampicarvici dentro. Anche il Creatore vostro Padre permea la Creazione, ma in modo diverso, nella Sua immensità, Egli cinge la Creazione. Il Suo essere satura l’universo fisico, tutte quante le stelle, il sole, i pianeti del sistema solare così come le galassie lontane, ma fa assegnamento su di voi per la messa a fuoco della sua coscienza. Voi siete la Sua specifica attenzione. Come lente focale dell’attenzione del Creatore, avete vagabondato dentro la creazione per miliardi di anni, espandendovi e contraendovi, andando alla deriva dentro e fuori questa o quella galassia, questo o quel sistema solare. Ovunque andiate, vedete la materia che vostro Padre ha creato. Osservate le molteplici e meravigliose forme che prende: i potenti soli, le giganti rosse, le nane bianche, le immense galassie a spirale, i quasar, i buchi neri, i buchi bianchi. Osservate le incredibili contorsioni del tempo e dello spazio che hanno luogo nei vari campi  gravitazionali che attraversate. Osservate i pianeti, le lune, gli asteroidi e le comete che girano all’interno di ogni sistema solare che visitate. Vi lasciate andare alla deriva qua e là, voi, i rappresentanti del Padre, l’attenzione del Padre, e godete dei mondi che sono stati portati all’esistenza.

Ma tutti questi sono mondi fisici. Sono tutti fatti di materia. Sono fatti dell’attenzione-energia concretizzata del Padre. Posseggono una certa sostanza, una certa solidità che a voi, in quanto spirito, manca. Comprendete che questo è il loro limite. Capite che sono definiti e determinati, mentre voi non siete definiti e determinati.

Quando l’universo raggiungerà il punto di massima espansione, avverrà un fenomeno unico, ci sarà un momento in cui tutte le leggi che sono necessarie al mantenimento creativo della materia, e tutti i processi di materializzazione, saranno sospesi. A causa delle diverse velocità relative dei vari sistemi solari, questo evento non si verificherà simultaneamente in tutte le parti dell’universo, ma viaggerà come un’onda attraverso il mare della creazione.

All’interno di questa increspatura di non-tempo si troverà concentrata l’attenzione cosciente del Creatore. Mentre passerà attraverso i regni materiali, si fermerà e prenderà dimora in tutte quelle forme di vita capaci di rispecchiare la sua essenza. Questo sarà il momento in cui il Creatore scivolerà dentro la Creazione, il momento al quale stiamo cercando di prepararvi.

Il Secondo Avvento della Cristianità, in genere così frainteso, non è altro che questo, è l’evento a cui le civiltà primitive hanno alluso come al ‘ritorno degli dei’. I Maya sono arrivati a localizzare con precisione il suo effettivo accadimento in quello che voi chiamate il 2011 d.C. Tuttavia, mentre la maggior parte delle tradizioni accenna a ciò che sta per accadere, nessuna di loro ha reso adeguatamente l’idea della magnificenza che avrà l’impatto di un simile evento. In realtà, nessuna struttura concettuale è capace di dare l’idea dell’enormità di quello che avrà presto luogo.

Coloro che hanno familiarità con le scritture di vari popoli, dovrebbero trovarsi in una posizione tale da capire quello che sta avvenendo, poiché sono questi i tipi di cui esse parlano. Tuttavia dovete comprendere che le parole usate nelle scritture non le ha inventate Dio. Egli le ha semplicemente combinate nel modo che più si avvicinava al significato del messaggio che voleva trasmettere. Ciò che sta effettivamente accadendo richiede la vita biologica intera perché il suo significato possa essere espresso. Le parole possono comunicare tutto questo per simboli, ma difficilmente lo possono descrivere in maniera abbastanza completa da essere da sole sufficienti. Se volete conoscere la verità più profonda delle scritture, non guardate alle parole soltanto, bensì al grandioso slancio dello spirito nella vostra anima. E’ questo il luogo dove si realizza la storia vivente. In un modo che per il vostro intelletto razionale è impossibile comprendere, questo evento che si approssima è la storia umana. La somma totale di tutto ciò che è avvenuto su questo pianeta non è altro che la proiezione indietro della sua ombra. In senso vero e proprio, non siete ancora nati. Vi trovate ancora in uno stato embrionale. Dovete ancora ricevere il tocco della definizione di Dio. Attraverso i lunghi anni della storia umana, la vostra specie ha continuato a costruire le cellule che dovranno contenere l’aspetto direttivo del corpo fisico del Creatore all’interno della Creazione. La gestazione su questo pianeta non ha fatto altro che mettere a punto la struttura per l’emergenza dell’Essere Planetario che sta ora per prendere la sua forma definitiva. Questo Essere Planetario siete voi.

Vi è mai venuta in mente che la probabilità matematica della vostra presenza sul cosmo è infinitesima? Se non foste qui, prova vivente dell’impossibile, si potrebbe fondatamente sostenere l’ipotesi della vostra non esistenza. Dentro la cornice della legge che è stata istituita di necessità, per creare e governare i regni materiali, la vita biologica non sarebbe stata possibile, a meno che non fosse penetrata durante quell’unico istante in cui tale legge fu sospesa. È questa l’origine della biologia: la fusione dello Spirito e della Materia. L’impatto di quest’unico attimo creativo, è così enorme, di portata così vasta, che le onde d’urto emesse, hanno dato origine a tutta quanta la vita biologica, che esiste ora sul vostro pianeta. State vivendo entro l’ombra di un evento che non ha ancora avuto luogo. Tuttavia siete voi, proprio voi, sotto tutti i vostri strati di false identità, a causare questo evento, con il vostro avvicinarvi sempre di più alla Terra. Osservando dall’interno del contesto storico, sembra che ci sia stata su questo pianeta una progressione di forme di vita via via più complesse, evolventesi verso livelli di coscienza sempre più alti. Sembra cioè, che ci sia stato un processo evolutivo. Ma non è così. Quello che è accaduto in realtà, è che la materia della Terra è entrata nella sfera d’influenza del vostro campo vibratorio. Naturalemente quest’influenza aumenta man mano che vi avvicinate. Soltanto quando il centro del vostro spirito toccherà il centro della Terra, la Vita su questo pianeta si manifesterà pienamente nella forma.

Non dovrebbe essere così difficile da capire. Quello che considerate come storia o, in altre parole, l’evoluzione della specie, è soltanto ciò che siete stati capaci di osservare attraverso il mezzo distorto di un’intelligenza frammentaria e totalmente soggettiva,  intrappolata entro l’orientamento passato-futuro del tempo lineare. Da una prospettiva simile, l’atto della Creazione appare come uno svolgimento progressivo di eventi. Tuttavia, nella misura in cui siete capaci di identificarvi con lo spirito che vi rende assai consapevoli, diventa tutto molto più semplice: non siete ancora arrivati. Siete ancora per strada. La persona seduta qui a leggere queste parole, è soltanto un riflesso, immerso nell’oblio del sonno, della totalità della vostra coscienza, che si prepara a rivelarsi pienamente il giorno del risveglio.

La vostra Vita reale comincerà quando il creatore vi darà la Sua forma definitiva. Dentro il grembo della storia, la vostra specie è stata determinata principalmente dalla Madre Terra, colei che aiuta a preparare l’argilla. Essa si interessa soltanto della predisposizione della forma secondo determinate leggi. La sola cosa che conosce dello Spirito è che esso porta alla luce le sue potenzialità latenti. Quando il centro del Padre si fonderà con il centro della Terra, l’umana consapevolezza si risveglierà collettivamente ad un’identità unificata. Voi nascerete. Dopo di ciò, la Materia non influenzerà più la vostra coscienza in maniera così dominante, come è accaduto durante il periodo storico della gestazione. La Terra continuerà ad allattare, per così dire, la specie per un altro millennio, prima che siate capaci di raggiungere l’autonomia, ma anche durante questo periodo l’influenza del Padre sarà molto maggiore di quanto lo sia oggi. Il Creatore ha stabilito delle leggi per regolare la condensazione dell’energia. L’universo fisico viene creato e mantenuto tramite queste leggi della materializzazione. Nei regni materiali, tali leggi sono giuste ed appropriate. Ma quando entrano in relazione con la vita biologica, cominciano a comportarsi stranamente. Dal punto di vista della coscienza, esse si traducono in limitazione, contrazione, ed alla fine in morte. In termini psicologici, le leggi della materializzazione hanno dato origine all’io, un’identità fittizia con una sensazione di paura, di vulnerabilità, ed il bisogno di proteggere e difendere se stessa. La consapevolezza spirituale e le forze che governano la condensazione dell’energia non possono essere messe sullo stesso piano.  La loro giustapposizione storica avvenne all’incirca durante il processo al quale ci si riferisce come alla Caduta. Durante il periodo della preparazione della specie, le forze materializzatici avevano avuto sulla coscienza un’influenza sfavorevole, ma non critica. Tuttavia, le vibrazioni, dello spirito creativo, che è ora quasi allineato con il centro di questo pianeta, sono in continua crescita, e presto saranno, incompatibili con le definizioni imposte dalla materia. Il Creatore stesso dissiperà l’influenza planetaria di quest’ultima, e manterrà d’allora in poi l’adeguata manifestazione di tutte le forme di vita, attraverso le nuove definizioni del Suo amore. Sarà questa una transizione profonda per ogni e qualsiasi forma d’identità, una transizione di tale magnificenza da poter essere solo lontanamente immaginata.

Come evento collettivo, il momento della nascita è, lontano ancora di una generazione (messaggio risalente al 1975). Ma individualmente parlando, quest’evento trascende i limiti del tempo e dello spazio, ed in realtà sta già avvenendo. La vostra nascita individuale avrà luogo nel preciso istante in tempo lineare in cui smetterete di lottare contro tutti i tipi di paura razionale, e vi lascerete andare alla danza divina della saggezza interiore. Dovete decidere se accettare l’inevitabile in una condizione d’amore, e perciò prepararvi di conseguenza, oppure se farvi dominare dalla paura fino all’amara fine. In fondo queste due soltanto sono le possibili alternative. Nell’istante di tempo lineare in cui quest’evento avrà luogo, l’umanità sarà polarizzata secondo questi due modelli di adattamento. Tutti saranno decisamente in un campo o nell’altro. Per quegli uomini che si saranno sintonizzati con il volere di Dio, il futuro intervallo di non-tempo si espanderà letteralmente nell’eternità. Questi individui potranno vivere una o molte vite in quell’eternità, pur conservando tuttavia la facoltà di ritornare alle loro proiezioni fisiche, come rappresentanti trasformati dell’Essere di Vita sulla Terra. Costoro saranno i nostri aiutanti durante il periodo del Risveglio Planetario.

Altri, non in altrettanto perfetta armonia con le forze che si libereranno in quel periodo, sentiranno grandi ondate di energia, che durerà per un periodo indefinito. Alcuni sperimenteranno un’intensa paura, e altri moriranno. Qualsiasi essere che possegga in quel momento una forma fisica, ogni anima di qualsiasi regno,  proverà qualcosa, qualcosa di incredibile, qualcosa che secondo tutte le leggi della fisica, conosciute o ancora da scoprire, non potrebbe mai accadere. Ma, inequivocabile ai vostri sensi si presenterà un fatto ritenuto impossibile, come il neonato nella mangiatoia, come una sensazione inconfondibile nel cuore, un’incredibile vibrazione di Verità e Amore, luccicante, scintillante, che risveglierà ogni nervo, ogni capillare, ogni cellula del vostro corpo planetario.

La sopravvivenza della forma individuale che legge queste parole in questo momento, e la sua possibilità di partecipare a quest’evento, dipenderà da ciò in cui vi identificherete, e dalla grazia con la quale sarete capaci di allinearvi alla definizione creativa di Dio. Se saprete identificarvi con la corrente della Vita, tramite il vostro Essere Planetario sostanziale, abbandonando tutte le definizioni soggettive riguardo a ciò che pensate di essere, allora, il giorno della celebrazione del compleanno interpreterete la vostra parte nel modo più gioioso. La definizione della vostra forma da parte di Dio è molto più grande di quanto possiate immaginare. Durante il presente periodo di Risveglio Individuale, il primo dei tre periodi creativi, vi è data l’opportunità di abbracciare questa reale definizione, come pietra angolare della vostra esistenza.

Il mattino della Creazione riconoscerete la Consapevolezza Collettiva Unificata di tutta l’Umanità come la vostra vera identità.

Saprete, oltre ogni ombra di dubbio, che siete il ponte tra Spirito e Materia, tra il Creatore e la Creazione, tra la Vita e le forme attraverso cui la Vita fluisce. Se lasciate andare le definizioni che la Materia ha fissato in voi, questa sarà allora la definizione che vi donerà il Creatore: la definizione stessa di Cristo.

Riuscite a vedere voi stessi, così come facciamo noi dalle lontane stelle, dall’oggettivo punto di vista delle ere, con gli occhi del Creatore in persona? A noi, la vostra intera storia non sembra altro che un gesto. Nel vostro passaggio attraverso il campo vibratorio della Terra, noi vediamo un vostro cenno, quasi un saluto, rivolto al sistema di conservazione energetica di questo particolare corpo celeste. Ecco il modo in cui vi esprimete su questo magnifico mondo bianco e blu che ruota nello spazio. Noi siamo venuti per ricordarvi chi siete.

La “mente bicamerale” e la capacità di prestare orecchio agli dei

… Come si può desumere da tante opere del passato, in particolare dai testi sacri e dalle grandi epopee di tutti i popoli, in un tempo lontano l’uomo accettava come cosa naturale la realtà degli esseri sopranaturali e sapeva prestare orecchio alla loro voce: esisteva, si potrebbe quasi dire, un canale aperto, un filo diretto tra gli abitanti della Terra e gli abitanti delle alte sfere.

 

Oggi, a parte qualche eccezione, il canale sembra chiuso e il filo diretto spezzato. Ne sono conseguenza il profondo disagio interiore dell’uomo moderno, la sua ricerca – spesso maldestra e costellata di errori – di soluzioni alternative, la sua crescente nostalgia di trascendente e di mistero.

 

Come si spiega questa interruzione di rapporto? Come mai non siamo più capaci di “prestare orecchio agli dei?” Ha un motivo questo nostro esser sordi a voci che certamente (lo attestano anche le testimonianze riportate in questo libro) sono ancora pronte a riecheggiare in noi, ciechi a presenze tuttora disponibili a starci a fianco?

 

Una risposta potrebbe venire dalle più recenti scoperte della psicologia e della neurologia. Vediamo di che si tratta.

 

Nel suo interessante e documentatissimo libro Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza che ha fra gli altri meriti anche quello – piuttosto raro – di essere gradevole e di facile lettura, Julian Jaynes, psicologo sperimentale, docente all’università di Princeton (USA), illustra una teoria da lui stesso elaborata, che risulta illuminante anche con riferimento ai protettori celesti e che perciò mi sembra meritevole di essere qui riferita.

 

Julian Jaynes, prende le mosse dalla nostra attuali conoscenza della struttura del cervello umano. È ormai ben noto che i due emisferi cerebrali svolgono funzioni diverse: quello sinistro presiede al linguaggio, alla razionalità, alla logica, alla vita cosciente; quello destro è legato all’intuizione, all’immaginazione, alla creatività, all’emozione. Noi oggi ci facciamo guidare in misura determinante dalla metà sinistra del cervello, mentre avvertiamo ben poco gli impulsi e gli stimoli di quello destro, che l’autore addirittura definisce “emisfero muto”; esso si rende percepibile solo nei momenti creativi e nelle rare occasioni in cui riusciamo ad avere intuizioni, flash profetici o chiaroveggenti, illuminazioni mistiche, esperienze religiose. Di questo emisfero destro noi conosciamo ancora poco, e la suggestiva tesi di Jaynes è che esso sia stato un giorno “abitato” dagli dei, capace di udire la loro voce. La “mente bicamerale” con entrambe le unità attive e aperte, sarebbe quindi una forma arcaica, non tanto nel senso di primitiva, quanto quello di remota nel tempo, antica, non più attuale.

 

La perdita della capacità di ascoltare gli dei sarebbe oggi compensata dalla conquista della coscienza: conquista sofferta e faticosa, cha ha fatto di noi quello che siamo. Nel bene e nel male.

 

Jaynes, che è un uomo di vasta cultura e ha molto approfondito lo studio della storia e della letteratura classica, riporta poi una lunga serie di testimonianze letterarie e archeologiche, che mostrano come l’uomo dell’antichità non fosse in realtà fornito di coscienza quale oggi noi la intendiamo, ma si lasciasse guidare dalle “voci degli dei”.

 

 

Con l’evolversi del pensiero cosciente, lo sviluppo della scrittura, la nascita della filosofia, questa mente bicamerale, fonte di autorità e di culto, perde la sua identità e la sua capacità di porsi in ascolto. Sparisce il mondo arcaico e nasce il mondo moderno, ultima fase di un lungo percorso di “passaggio da una mente uditiva a una mente visiva”. Ciò che voi chiamate storia, dice Jaynes, non è che “il lento ritirarsi della marea delle voci e delle presenze divine”. Jaynes interpreta fra l’altro su questa base anche la storia della “presunta caduta dell’uomo”. Scrive infatti: “Questa idea strana, e secondo me falsa, di un innocenza perduta assume il suo contrassegno proprio nel crollo della mente bicamerale come prima grande narratizzazione cosciente dell’umanità. Ed ecco il canto dei salmi assiri, il lamento degli inni ebraici, il mito dell’Eden, la fondamentale caduta e la perdita del favore divino che è la fonte e la premessa delle grandi religioni del mondo: io interpreto questa ipotetica caduta dell’uomo come il tentativo di uomini da poco coscienti di narratizzare ciò che era loro accaduto, la perdita delle voci e delle assicurazioni divine in un caos di orientamenti umani e di egoismi individuali”. La mente, è innegabile, si è venuta sviluppando in maniera sempre più unilaterale (emisfero sinistro), tuttavia tutta la bicameralità non è sparita del tutto come dimostrano tutta la nostra vita psichica e i flash dell’emisfero destro: la predominanza dell’emisfero sinistro non riesce a cancellare del tutto l’altra metà del cervello.