Riflessi 

Il sole filtra da due vecchie ante di legno socchiuse e attraversa i vetri consunti della piccola finestra.

Appaiono, chiare e trasparenti, svariate striature e quà e là delle macchie rotonde, forse nate da bolle d’aria miste a piccoli granelli di sabbia.
I difetti d’origine e gli agenti esterni hanno donato una bianca opacità a questi piccoli resistenti vetri e neppure la più accurata pulizia ormai sarebbe in grado di rendere loro una certa trasparenza.
L’indiscreta curiosità del sole và ad illuminare il vecchio assito di legno evidenziando piccoli nei o pregi donati al pavimento dall’usura del tempo.
Sono visibili piccoli profondi solchi e sottili schegge in parte staccate ai bordi delle vecchie tavole, a testimonianza dell’uso.
Al più leggero passo un intensissimo pulviscolo invade la dorata trasparenza del raggio di sole rendendolo all’improvviso quasi corposo.
Da un grande profondo silenzio, l’eco di vecchi suoni familiari.
Un crescendo di suoni ovattati accompagna immagini sfuocate.
Un piccolo concerto di passi cadenzati uniti a decisi riflessi sonori del pavimento di legno avvolge in un estatico ricordo le immagini suggerite dalla mente.
Il crepitio di ceppi accesi nell’odoroso caminetto e un intenso profumo di legna arsa aleggiano nell’aria…
S’ode come un lieve rimescolio provenire dal fumante paiolo di rame annerito dal fuoco.