Preghiera del capo indiano Sioux Yellow Lark

O grande Spirito, la cui voce sento nei venti

ed il cui respiro da vita a tutto il mondo, ascoltami.

Vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli

sono piccolo e debole.

Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.

Lasciami camminare tra le cose belle

e fa che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.

Fa che le mie mani rispettino ciò che tu hai creato,

e le mie orecchie siano acute nell’udire la tua voce.

Fammi saggio, così che io conosca le cose che tu hai insegnato al mio popolo,

le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.

Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli,

ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso.

Fa che io sia sempre pronto a venire a Te, con mani pulite e occhi diritti,

così che quando la vita svanisce come la luce al tramonto

il mio spirito possa venire a Te senza vergogna.

Purificazione del cibo ingerito

Alcuni di voi la praticano da diverso tempo, altri non hanno idea di cosa sia questa capacità. Vivete in una società in cui avete problemi che chiamate lavorazione o eccesso di lavorazione del cibo preparato per voi. Molti di voi hanno poca scelta, a meno che non coltivino loro stessi il proprio cibo. Alcuni temono gli additivi chimici nel cibo e nell’acqua. Non siete soli. Altre culture hanno i loro problemi, che non sono gli stessi. Per loro e proprio il contrario: cibo completamente non lavorato, dato alla gente pieno di impurità e infetto.

Siamo qui per dirvi che ogni singola cosa che mettete in bocca e che ingerite per nutrirvi può essere purificata con l’intenzione. Credeteci! Al vostro prossimo pasto, rivolgetevi al piatto, e parlate al cibo in qualche modo, anche silenziosamente. O con un gesto della mano “Io ti trasmetto la mia vibrazione”. L’angelo interiore compie il miracolo del controllo sulla fisica purificando le molecole in modo da trasmettere alla vostra biologia solo gli elementi nutritivi e nient’altro.

Potete assumere cibo che ha potenzialmente scarso valore nutrizionale e farlo agire per voi in modo miracoloso! Ancora una volta vi diciamo che c’è chi mangia lo stesso cibo che mangiate voi e mentre voi lo assimilate loro si sentono male. Questo è dovuto alla vostra consapevolezza e al potere che avete sulla fisica.

Sui figli 

I vostri figli non sono i vostri figli.

Sono i figli e le figlie dell’ardore che la vita ha per se stessa.

Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,

e benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,

poiché essi hanno i loro propri pensieri.

Potete dar ricetto ai loro corpi ma non alle loro anime,

poiché le loro anime dimorano nella casa del domani,

che neppure in sogno vi è concesso di visitare.

Potete sforzarvi di essere simili a loro,

ma non cercate di rendere essi simili a voi.

Poiché la vita non va mai indietro né indugia con l’ieri.

Voi siete gli archi da cui i vostri figli come frecce vive sono scoccate.

L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,

e vi piega e vi flette con la sua forza perché le sue frecce vadano veloci e lontane.

Fate che sia gioioso e lieto questo vostro esser piegati dalla mano dell’Arciere:

poiché come ama la freccia che scaglia,

così Egli ama anche l’arco che è saldo.

Sulla non violenza

Ho scoperto che la vita persiste in mezzo alla distruzione, e quindi deve esserci una legge più alta di quella della distruzione. Soltanto sotto questa legge una società bene ordinata sarebbe intelligibile e la vita degna di essere vissuta. E se questa è la legge della vita, dobbiamo attuarla nella vita di ogni giorno. Dovunque ci siano discordie, ogniqualvolta vi troviate di fronte a un avversario, vincetelo con l’amore. Nella mia vita ho proceduto in questa semplice maniera. Ciò non significa che tutte le mie difficoltà siano risolte. Però ho visto che questa legge dell’amore ha risposto come la legge della distruzione non ha mai fatto. Non che io sia incapace d’ira, per esempio; ma in quasi tute le occasioni riesco a dominare i miei sentimenti. Qualunque sia il risultato, vi è sempre in me uno sforzo consapevole per seguire la legge della non violenza, deliberatamente e incessantemente. Quanto più mi applico a questa legge, tanto più sento la gioia della mia vita, la gioia nello schema dell’universo. Essa da una pace e un senso dei misteri della natura, che non sono in grado di descrivere.

Tratto da: Al di là del mondo degli opposti

Quando i mistici orientali ci dicono che essi percepiscono tutte le cose e tutti gli eventi come manifestazioni di una fondamentale unicità, ciò non significa che essi asseriscano che tutte le cose sono uguali. Essi riconoscono l’individualità delle cose, ma nello stesso tempo sono consapevoli che tutte le differenze e tutti i contrasti sono relativi, all’interno di un’unità che tutto comprende. Poiché nel nostro stato di coscienza normale questa unità di tutti i contrasti – e in particolare unità degli opposti – è estremamente difficile da accettare, essa costituisce uno degli aspetti più sconcertanti della filosofia orientale. Tuttavia è un’intuizione che sta alle radici stesse della concezione orientale del mondo.Gli opposti sono concetti astratti che appartengono al mondo del pensiero e in quanto tali sono relativi. Con il solo atto di concentrare la nostra attenzione su un qualsiasi concetto noi creiamo il suo opposto. Come dice Lao-tzu “tutti nel mondo riconosciamo il bello come bello; in questo modo si ammette il brutto: Tutti riconosciamo il bene come bene; in questo modo si ammette il non-bene”. Il mistico trascende questo mondo dei concetti intellettuali, e nel trascenderlo diventa consapevole della relatività e del rapporto polare di tutti gli opposti. Egli si rende conto che buono e cattivo, piacere e dolore, vita e morte non sono esperienze assolute che appartengono a categorie diverse, ma sono semplicemente due facce della stessa realtà: le parti estreme di un tutto unico. Raggiungere la consapevolezza che tutti gli opposti sono polari, e quindi costituiscono un’unità, è considerato nelle tradizioni spirituali dell’oriente una delle più alte mete dell’uomo. “Sii eterno nella verità, al di là delle opposizioni terrene” è il consiglio di Krsna nella Bhagavad Gita, e lo stesso consiglio viene dato ai seguaci del Buddismo. Per esempio, D.T.Suzuki scrive: “L’idea fondamentale del Buddismo è di superare il mondo degli opposti, un mondo costruito dalle distinzioni intellettuali e dalla corruzione delle emozioni, e di comprendere il mondo spirituale della non- distinzione, che comporta il conseguimento di un punto di vista assoluto”.

I fisici moderni dovrebbero perciò essere in grado di raggiungere una comprensione profonda di alcuni dei principali insegnamenti dell’Estremo Oriente col metterli in relazione con le esperienze che essi hanno nel loro specifico settore di studio. In effetti, un piccolo ma crescente numero di giovani fisici ha trovato così il più valido e stimolante approccio al misticismo orientale. Nella fisica moderna, esempi di unificazione di concetti opposti si possono trovare a livello subatomico, dove le particelle sono sia distruttibili sia indistruttibili, dove la materia è sia continua sia discontinua e dove forza e materia sono soltanto aspetti diversi dello stesso fenomeno.

Posti di fronte a una realtà che giace al di là della opposizione dei concetti, i fisici e i mistici devono adottare un modo di pensare particolare, nel quale la mente non si fissa nello schema rigido della logica classica, ma continua a muoversi e spostare il suo punto di vista. Nella fisica atomica, per esempio, attualmente siamo abituati a usare sia il concetto di particela sia quello di onda nella nostra descrizione della materia. Abbiamo imparato a destreggiarci con queste due rappresentazioni, passando dall’una all’altra e viceversa, per essere all’altezza della realtà atomica. Questo è precisamente il modo di procedere dei mistici orientali quando cercano di interpretare la loro esperienza di una realtà al di là degli opposti. Come dice il Lama Govinda, “il modo orientale di pensare consiste soprattutto nel girare intorno all’oggetto della contemplazione… un’impressione sfaccettata, cioè pluridimensionale che si forma dalla sovrapposizione di singole impressioni ottenute da punti di vista differenti”.

Niels Bohr fu ben consapevole della corrispondenza tra il suo concetto di complementarità e il pensiero cinese. Durante una sua visita in Cina, nel 1937, quando la sua interpretazione della meccanica quantistica era già stata completamente elaborata, egli fu profondamente colpito dall’antica idea cinese di opposti polari, e da allora conservò un profondo interesse per la cultura orientale. Dieci anni più tardi fu fatto nobile in riconoscimento dei suoi notevoli risultati scientifici e per gli importanti contributi alla vita culturale danese; e quando gli fu chiesto di scegliere un soggetto adatto al suo stemma, la sua scelta cadde sul simbolo cinese del T’ai Chi che rappresenta la relazione di complementarità degli archetipi opposti Yin e Yang. Scegliendo questo simbolo per il suo stemma assieme al motto Contraria sunt complementa (gli opposti sono complementari), Niels Bohr riconobbe una profonda armonia tra l’antica saggezza orientale e la scienza occidentale moderna.