Un fantastico viaggio che molti desidererebbero compiere, una spedizione nel lontano Oriente avvenuta nel 1894, raccontata dall’autore, membro del gruppo di ricerca composto da 11 persone. Un soggiorno durato tre anni e mezzo nel quale sono stati stabiliti contatti con i Grandi Maestri dell’Himalaya. Documenti e manoscritti tradotti con l’aiuto dei Maestri sono stati conservati dall’autore che ha deciso di pubblicare i suoi appunti in questo testo affascinante.
Viene qui descritto l’incontro, la vita e il pensiero di questi esseri superiori, ma così a noi appaiono, dal nostro limitato punto di vista, loro i Maestri dicono semplicemente: ‘Siamo uomini come voi, abbiamo solo sviluppato di più i poteri che Dio ci ha dato; Figli!non siamo altro che voi stessi!’.
Un filo sottile che accompagna la lettura ci suggerisce che: tutte le limitazioni possono essere sopraffatte elevando la coscienza, ma non si può insegnare nulla agli orgogliosi perché solo gli umili di spirito possono percepire la verità. Tutto è possibile, è lo sforzo continuo a compiere l’opera, dipende dalla nostra volontà, testimonianze affermano di un tempo vissuto dall’uomo in cui non venivano promulgate leggi perché ogni individuo realizzava la propria identità e viveva secondo una legge universale.
Nel percorso del testo si apre alla nostra visione un cammino evolutivo individuale in cui appare chiaro che la nostra strada procede in base alle scelte che singolarmente abbiamo fatto e continuiamo ad operare quotidianamente.
Un monito appare chiaro, un richiamo che ci sprona al senso di responsabilità personale: ‘Ricordate che i pensieri e le parole si materializzano!’.