Un brano tratto dai rotoli del Mar Morto spiega perché gli antichi Esseni si allontanarono dalle aree urbane e formarono delle comunità nel deserto: “I Fratelli della Luce hanno sempre vissuto dove gli angeli di Madre Terra si rallegrano: vicino ai fiumi, vicino agli alberi, vicino ai fiori, vicino al canto degli uccelli, nei luoghi dove sole e pioggia possono abbracciare il corpo, che è il tempio dello spirito”. La natura e le sue leggi stavano alla base dello stile di vita degli Esseni. Per comprendere la visione del mondo essena bisogna inquadrare le loro credenze sul rapporto fra il corpo umano e gli elementi del pianeta Terra. Secondo gli Esseni di Qumran, la parola angelo descriveva elementi del nostro mondo che nel linguaggio odierno denominiamo forze elettriche e magnetiche. Alcune forze erano visibili e tangibili, altre invece erano eteriche, sebbene fossero comunque presenti. Per esempio, un riferimento all’angelo della Terra può includere l’angelo dell’aria e gli angeli dell’acqua e della luce. Anche le forze dell’emozione e della consapevolezza venivano intese come angeli, ad esempio gli angeli della gioia, del lavoro, e dell’amore. Questa comprensione del pensiero esseno ci permette di accogliere le loro parole, duemilacinquecento anni dopo, con rinnovata speranza e discernimento. Usando il linguaggio del loro tempo ci hanno trasmesso una visione del mondo che considera il rapporto fra la terra e il corpo umano da un punto di vista olistico e unificato, siamo il matrimonio sacro fra l’anima dei cieli e il tessuto del nostro mondo. Le tradizioni essene si riferiscono a questa unione come a quella di “nostra Madre Terra” con il “nostro Padre Celeste”, “poiché lo spirito del Figlio dell’Uomo fu creato dallo spirito del Padre Celeste, e il suo corpo da quello della Madre Terra. Tua Madre è in te, e tu sei in lei. Essa ti ha portato in grembo, essa ti da la vita. È stata lei a darti un corpo… proprio come il corpo del neonato nasce dall’utero di sua madre”. Noi siamo l’unione asessuata di queste forze, la fusione del maschile del “nostro Padre Celeste” col femminile della “nostra Madre Terra”. La saggezza essena portatrice di questi sottili concetti era contenuta nei vari testi che sarebbero divenuti le odierne tradizioni bibliche. Essi furono però rimossi dal Concilio di Nicea nel quarto secolo. L’elegante semplicità che permette agli insegnamenti esseni di integrarsi significativamente nelle nostre vite di oggi fu riscoperta in ottimo stato di conservazione nelle grandi biblioteche dei reali d’Asburgo in Germania e in quelle della Chiesa cattolica agli inizi del ventesimo secolo. I manoscritti vaticani, conservati per oltre millecinquecento anni, ebbero un ruolo fondamentale fra i documenti che condussero Edmond Bordeaux Szekely a pubblicare le traduzioni rivedute di testi rari esseni. Nel 1928 egli pubblicò la prima opera di una serie che sarebbe poi stata diffusa col nome di Vangelo Esseno della Pace, contenente nuove intuizioni e un rinnovato rispetto per questa eredità di saggezza che precede nel tempo quasi tutte le maggiori religioni contemporanee.