Milioni di farfalle – Eben Alexander – Mondadori

“Tramite la Sfera, Om mi disse che  non esisteva soltanto un universo, ma molti – addirittura più di quanti potessi concepirne – e che al centro di ciascuno di essi c’era amore.
Il male era presente anche in tutti gli altri universi, ma soltanto in quantità  appena percepibili. Il  male era necessario perché senza di esso non sarebbe esistito il libero arbitrio, e senza il libero arbitrio non poteva esserci crescita: nessun progresso, nessuna possibilità di trasformarci in ciò che Dio aveva in mente per noi. Anche se talvolta in un mondo come il nostro, il male poteva sembrare orribile e imperante, in una dimensione più  ampia era l’amore che dominava in modo schiacciante e che alla fine avrebbe trionfato. Vidi il rigoglio della vita negli innumerevoli universi, compresi quelli in cui l’intelligenza era di gran lunga più avanzata rispetto a quella dell’umanità. Capii che esistono infinite dimensioni superiori, ma che l’unico modo per poterle conoscere è entrarvi e viverle dall’interno. Non possono essere conosciute né tantomeno comprese da dimensioni inferiori.” (pag 55)

L’autore neurochirurgo e professore universitario racconta dettagliatamente la sua esperienza vissuta in una dimensione parallela dopo aver contratto una rara forma di meningite, situazione cha ha prodotto uno stato di coma durato sette giorni in cui il suo cervello era completamente spento. Ma una parte di lui estremamente vigile ha vissuto un’esperienza definita da lui stesso Paradiso. L’autore non aveva mai creduto alla vita dopo la morte pur essendone molte volte testimone. Il Dottor Alexander descrive con rigore scientifico lo stato in cui si trovava a livello fisico in cui era impossibile qualsiasi attività della corteccia cerebrale e altrettanto chiaramente definisce, pur tenendo conto della difficoltà che emerge nell’espressione verbale, l’esperienza da lui vissuta in un diverso piano della sua realtà multidimensionale.

“Sperimentare il pensiero extra cerebrale equivale a entrare in un mondo di connessioni istantanee che fanno sembrare il pensiero ordinario qualcosa di disperatamente lento e faticoso. Il nostro io più vero e profondo è completamente libero. Non è indebolito né compromesso da azioni passate e non è legato all’identità o allo status. Sa che non c’è ragione di temere il mondo terreno, e perciò non è necessario che si costruisca attraverso la fama, la ricchezza o la conquista. Questa è la vera essenza spirituale che tutti noi siamo destinati a recuperare un giorno.” (pag 89)

I Quattro Accordi – Don Miguel Ruiz – Edizioni il Punto di Incontro e Il Quinto Accordo – Don Miguel Ruiz – Edizioni il Punto di Incontro

‘La parola è magia pura, è il dono più potente che abbiamo a disposizione come esseri umani e la usiamo contro di noi. Progettiamo vendette, creiamo caos. Usiamo la parola per creare odio tra le razze, le persone, le famiglie e le nazioni e questo uso sbagliato crea e perpetua il sogno infernale. Usando male la parola ci denigriamo l’un l’altro, mantenendoci a vicenda in uno stato di timore e dubbio. Poiché la parola è la magia che gli esseri umani possiedono e il suo uso errato è magia nera, usiamo la magia nera continuamente, senza esserne coscienti’. (pag 41)
Dall’antica saggezza tolteca ci giungono chiarissime indicazioni per percorrere un sentiero nitido, definito, che ci conduca al di là della ristrettezza di vedute in cui navighiamo nel nostro faticoso incedere quotidiano.
I Toltechi erano gli antichi uomini e donne di conoscenza che vivevano migliaia di anni fa nel Messico meridionale. Maestri(nagual) e studenti si incontravano in un sito il cui nome significa “luogo dove l’uomo diventa Dio”. Nel corso dei secoli si videro costretti a nascondere la sapienza ancestrale al preciso scopo di difenderla da coloro che non erano abituati ad usarla saggiamente. Questa conoscenza esoterica tuttavia fu incarnata e trasmessa di generazione in generazione fino a giungere a noi. La conoscenza tolteca sorge dalla stessa verità unitaria racchiusa in tutte le tradizioni esoteriche del mondo, non è una religione, ma onora tutti i maestri spirituali che hanno insegnato sul nostro pianeta.
I quattro accordi descritti ci invitano ad essere impeccabili nella parola, rendendoci edotti della grande responsabilità che ci investe nel momento in cui la esterniamo. Ci invitano a non prendere nulla in modo personale, ricordandoci che il modo in cui gli altri si comportano con noi è una proiezione della loro realtà. Ci invitano a non fare supposizioni, ma comunicare, interagire con gli altri con chiarezza onde evitare fraintendimenti, questo accordo è in grado di trasformare completamente la nostra vita. Ci invitano infine a fare sempre del nostro meglio, in qualunque circostanza ci troviamo, facendo il massimo che è  nelle nostre possibilità eviteremo rimpianti, giudizi e abusi di noi stessi.

Il rispetto di questi accordi sarà in grado di trasformare la nostra vita e avrà un ideale completamento nel Quinto Accordo, in cui il percorso si arricchisce di un nuovo spessore, e così sconfinando oltre i perimetri dell’autolimitazione, possiamo giungere ad un livello più profondo di consapevolezza in cui emerge il dominio del nostro Sé superiore che ci guiderà alla riscoperta del nostro potere: la libertà di essere ciò che siamo davvero. Saremo spronati a porre in dubbio ciò che definiamo reale, impareremo ad ascoltare ad un livello più profondo ed allora le risposte emergeranno chiare, incontrovertibili alla nostra attenzione.

Libro Bianco – La divinità dimenticata – Ramtha – Macro Edizioni 

Com’è avvenuta la creazione materiale, qual è l’origine e il senso della vita dell’uomo? Ecco giungerci singolari, chiare, comprensibili risposte da un grande Maestro vissuto in Lemuria e asceso 35.000 anni fa nel computo del tempo terrestre.

Le sue esposizioni si sostanziano nell’osservazione della vita quale essa è, dal punto di vista di coloro che cercano Dio, che avvertono di essere spirito che si cala e costruisce la materia.

Questo Maestro Asceso ci racconta la sua vita terrena, vissuta nell’estrema lotta per la sopravvivenza, forse comparabile per certi aspetti all’epoca contemporanea, pertanto il desiderio di seguire il suo filo conduttore ci guiderà ad una singolare intuizione di quelli che potrebbero essere i nostri aprioristici progetti esistenziali, probabilmente giungeremo a comprendere che  le sue spiegazioni possono essere di stupore solo per chi non è abituato a ragionare in termini stellari od oceanografici.

Egli ci fa comprendere che la capacità del nostro cervello è immensa e che è stato progettato per ricevere ogni frequenza di pensiero della mente di Dio, ma esso si attiverà solo per captare quelle frequenze che noi gli permettiamo di ricevere (p 260). Se ci rifiutiamo di avventurarci nel pensiero, al di là dei confini della coscienza sociale, parti del nostro cervello restano letteralmente chiuse alle frequenze più alte del pensiero (p 261). Cosa ci impedisce di avere un ampia conoscenza? Il Maestro ci fa comprendere che è il nostro ‘ego alterato’ che si identifica nella coscienza sociale ad escludere la possibilità di accettare tutte le frequenze di pensiero. ‘L’ego alterato’ esclude Dio per poter vivere tranquillo e sicuro’.

Questa in sintesi la ragione per cui non ci è accordato il pensiero illimitato, espressa nei suoi dogmi che sono: la paura, il giudizio e la sopravvivenza.  Dipende da noi, afferma il Maestro, permetterci la limitazione o l’illimitatezza. Il Maestro  ci guida sulla via che conduce alla realizzazione, nella concezione ‘cristica’, al di là della visione limitata che vuole mantenere il controllo sulla nostra vita, limitata nei perimetri dei cinque sensi: ‘Il Cristo è l’uomo che esprime pienamente il potere, la bellezza, l’amore e la vita illimitata del Padre che vive in Lui’ (pag 266).

Ma ricordate che: ‘Ogni volta che giudicate un vostro pensiero… lo limitate e lo alterate… la conoscenza non giudica nulla’ (pag 282).

Il titolo del libro ci suggerisce un grande, immenso lavoro da fare in noi stessi…

Libro Bianco:… far tabula rasa, ripartire da capo… sfiora la mente il ricordo  invernale quando la Terra è coperta dal candido manto di neve, allora le definizioni  appaiono confuse, ma prepotente al disciogliersi dei gelidi cristalli,  abbiamo la visione dei colori che emergono dalla terra, riflessi negli splendidi bucaneve bianchi, gialli, viola e nel sostegno del verde intenso delle tenaci esili foglie, colori purissimi, sorprendenti presupposti di una nuova autentica creazione.

La divinità dimenticata: Dio in te! ‘Il Dio del vostro essere attirerà a voi qualunque cosa pensiate o desideriate, ed essa verrà’ (p 286).

Il Maestro dopo un’accurata approfondita analisi ci lascia con queste parole ‘Accettate il fatto che il Padre è nella vostra vita, perché lo è sempre stato. E ogni volta che contemplate l’amore, pensate a me, e dal nulla soffierà il vento’ (p 305).