Libro Bianco – La divinità dimenticata – Ramtha – Macro Edizioni 

Com’è avvenuta la creazione materiale, qual è l’origine e il senso della vita dell’uomo? Ecco giungerci singolari, chiare, comprensibili risposte da un grande Maestro vissuto in Lemuria e asceso 35.000 anni fa nel computo del tempo terrestre.

Le sue esposizioni si sostanziano nell’osservazione della vita quale essa è, dal punto di vista di coloro che cercano Dio, che avvertono di essere spirito che si cala e costruisce la materia.

Questo Maestro Asceso ci racconta la sua vita terrena, vissuta nell’estrema lotta per la sopravvivenza, forse comparabile per certi aspetti all’epoca contemporanea, pertanto il desiderio di seguire il suo filo conduttore ci guiderà ad una singolare intuizione di quelli che potrebbero essere i nostri aprioristici progetti esistenziali, probabilmente giungeremo a comprendere che  le sue spiegazioni possono essere di stupore solo per chi non è abituato a ragionare in termini stellari od oceanografici.

Egli ci fa comprendere che la capacità del nostro cervello è immensa e che è stato progettato per ricevere ogni frequenza di pensiero della mente di Dio, ma esso si attiverà solo per captare quelle frequenze che noi gli permettiamo di ricevere (p 260). Se ci rifiutiamo di avventurarci nel pensiero, al di là dei confini della coscienza sociale, parti del nostro cervello restano letteralmente chiuse alle frequenze più alte del pensiero (p 261). Cosa ci impedisce di avere un ampia conoscenza? Il Maestro ci fa comprendere che è il nostro ‘ego alterato’ che si identifica nella coscienza sociale ad escludere la possibilità di accettare tutte le frequenze di pensiero. ‘L’ego alterato’ esclude Dio per poter vivere tranquillo e sicuro’.

Questa in sintesi la ragione per cui non ci è accordato il pensiero illimitato, espressa nei suoi dogmi che sono: la paura, il giudizio e la sopravvivenza.  Dipende da noi, afferma il Maestro, permetterci la limitazione o l’illimitatezza. Il Maestro  ci guida sulla via che conduce alla realizzazione, nella concezione ‘cristica’, al di là della visione limitata che vuole mantenere il controllo sulla nostra vita, limitata nei perimetri dei cinque sensi: ‘Il Cristo è l’uomo che esprime pienamente il potere, la bellezza, l’amore e la vita illimitata del Padre che vive in Lui’ (pag 266).

Ma ricordate che: ‘Ogni volta che giudicate un vostro pensiero… lo limitate e lo alterate… la conoscenza non giudica nulla’ (pag 282).

Il titolo del libro ci suggerisce un grande, immenso lavoro da fare in noi stessi…

Libro Bianco:… far tabula rasa, ripartire da capo… sfiora la mente il ricordo  invernale quando la Terra è coperta dal candido manto di neve, allora le definizioni  appaiono confuse, ma prepotente al disciogliersi dei gelidi cristalli,  abbiamo la visione dei colori che emergono dalla terra, riflessi negli splendidi bucaneve bianchi, gialli, viola e nel sostegno del verde intenso delle tenaci esili foglie, colori purissimi, sorprendenti presupposti di una nuova autentica creazione.

La divinità dimenticata: Dio in te! ‘Il Dio del vostro essere attirerà a voi qualunque cosa pensiate o desideriate, ed essa verrà’ (p 286).

Il Maestro dopo un’accurata approfondita analisi ci lascia con queste parole ‘Accettate il fatto che il Padre è nella vostra vita, perché lo è sempre stato. E ogni volta che contemplate l’amore, pensate a me, e dal nulla soffierà il vento’ (p 305).

Un Transito Amico

Ne rimase irresistibilmente attratta una sera di marzo.

Quella fu la prima volta che la vide.

Aveva l’abitudine di uscire come ogni sera intorno alle nove per accompagnare il suo cane per l’ultima passeggiata. Usava percorrere il viale che portava alla stazione dei treni, poi di solito svoltava a sinistra e arrivava fino quasi all’imbocco di una stradina che correva parallela al parco pubblico. Quel tratto di strada sovrastava il posteggio della stazione e permetteva un’ampia visuale. Allora si appoggiava al muretto e alzava lo sguardo.
Già da parecchi giorni sembrava dovesse essere ben visibile nel cielo. Quella sera appoggiata al muretto decise di passare in rassegna ogni angolo di cielo che poteva raggiungere con lo sguardo. Avrebbe dovuto scrutare il cielo a nord-ovest o almeno così le dicevano di fare. La ricerca non fu affatto faticosa.
Le balzò subito in primo piano, quasi prepotentemente. Un timore reverenziale le impediva di osservare con serenità quel prodigio. Una splendida cometa era lì davanti a lei.
Quell’insperato incontro aveva per lei il sapore di uno splendido presagio. Sapeva che quell’incontro non era casuale.
Se ne stava lì, riluceva, al di sopra di un’alta cima. Le appariva lievemente ovattata, avvolta da un alone di nebbia. Era considerevolmente più grande delle stelle che vedeva nel cielo e la sua luce pareva meno limpida. Si lasciava dietro un cono di luce ovattata. Se ne stava lì, pareva quasi in disparte. Osservò il cielo, naturalmente solo quella parte che potevano vedere i suoi occhi. Era incredibilmente limpido, la luce delle stelle appariva insolitamente pulsante e una grande luna piena troneggiava in cielo. Sembrava che quella sera gli astri si fossero dati convegno e volessero in qualche modo dare il benvenuto alla nuova cometa. Sembrava che lei se ne stesse tranquillamente in disparte e volesse osservare con discrezione tutto ciò che accadeva nel mondo.
Iniziò a riflettere: sembrava che l’ultima volta che la cometa fosse passata accanto alla terra, fosse stato circa quattromila anni prima. Paragonò istintivamente quel lungo periodo di anni con la durata, ipotetica, della sua vita. La proporzione appariva evidente. Pensò alle casualità della vita, ma ormai che si potesse parlare di casualità, non ci credeva più, anzi non ci aveva mai creduto.
Quando guardava la cometa sentiva una gioiosa attrazione. Si sentiva invadere da un senso di brivido, un impercettibile tremolio interiore. Il respiro perdeva il suo ritmo regolare, come se i sensi subissero un gradevole terremoto. Quella visione aveva il potere di scuoterla, le pareva quasi di sentirsi elevare.
Stava vivendo quel periodo della vita umana terrena che si poteva dire fosse l’avvio alla maturità. Aveva perso per strada quelle che potevano essere considerate le paure e illusioni giovanili.
Molte persone come lei avevano idealmente un “appuntamento” serale con la cometa, ognuno poi aveva dei riferimenti personali per quanto riguardava l’esatta ubicazione della scia di luce. Alcuni la vedevano sopra quella determinata cima, o fra due grossi caseggiati, o sopra il campanile della chiesa o sopra quel determinato albero. I riferimenti erano infiniti.
A molti non interessava per nulla e restavano quasi infastiditi quando si parlava di lei. Apparivano fortemente contrariati nello scoprire che tale cometa attirasse un così forte interesse. Quindi a priori provavano antipatia per lei e quando risultava oggetto di discussione cercavano in tutti i modi di sminuirne l’importanza. Queste persone non consideravano certamente eccezionale questo fascio di luce. Anzi non vedevano l’ora che scomparisse dal cielo. Forse allora sarebbero stati più sereni. C’erano poi persone che nutrivano, sì, un certo timore reverenziale, ma solo perché erano convinti che portasse sfortuna. Da che mondo è mondo le povere comete erano sempre state legate ad eventi nefasti come guerre, carestie e inondazioni. Da parte di alcuni queste associazioni erano palesi e veritiere. E tale era la loro convinzione che avrebbero potuto quasi, negando l’evidenza, affermare che le guerre, le carestie e le inondazioni si verificassero solamente in presenza di queste malfamate comete. In corrispondenza del passaggio di questi prodigi non riuscivano proprio a vedere nulla di buono. Naturalmente alle suddette guerre, carestie e inondazioni si aggiungevano poi una serie infinita di problemi e avversità come malattie, incidenti, violenti sbalzi di temperatura e iellature varie. Insomma la cometa era colpevole di tutto. Si poteva quasi dire fosse per costoro negativamente onnipotente.
L’eterno tentativo della volontà di attribuire ad ogni costo i nostri accadimenti negativi ad un qualche cosa o a qualche persona in particolare, non aveva tregua.
Il mondo percorreva la sua strada, inesorabilmente, senza porsi troppe domande.
La possibilità che queste persone venissero anche lontanamente sfiorate dal dubbio che le avversità potessero forse dipendere anche da loro era praticamente nulla.
La colpa, insomma, non è mai nostra.
Fato sta’ che comunque la cometa non si curava troppo delle considerazioni fatte su di lei e percorreva serenamente la sua traiettoria nello spazio.
L’unico particolare che notò, la donna col cane, fu una sensibile diminuzione della temperatura. L’aria era, secondo lei, decisamente fresca, non fredda, come se la cometa volesse portare un piacevole refrigerio…forse voleva lasciare dietro di lei un piacevole ricordo…
Era diventata per molti una grande amica. Ci si stava abituando alla sua presenza. Abitudine determinata dal fatto che aveva illuminato il nostro cielo per un periodo considerevolmente lungo. Forse per circa due mesi.
Molti, giornalmente, avevano l’appuntamento fisso con lei. Ed apparivano tristi quando, nelle giornate piovose, si celava alla visuale. Ma il ricordo non si poteva cancellare, anzi appariva insolitamente nitido. Allora la visione si faceva di sogno e come trasportati dalle ali della poesia la mente andava al cinque aprile. Quel giorno particolare la cometa era apparsa alla vista di tutti; in un cielo tempestato di stelle, lei lassù, in mezzo a tutti gli astri, appariva come una regina nel giorno delle nozze, vestita a festa e con uno strascico infinito di vaporoso tulle. Quel giorno addirittura alcune città “abbassarono” le illuminazioni stradali per consentire di ammirare quell’avvenimento che, comunque, lo si voglia o no, risulta storicamente di grande rilievo.
Era triste pensare che un giorno o l’altro sarebbe definitivamente scomparsa dai nostri cieli.
Chissà forse quel giorno saremmo andati idealmente a scrutare il cielo alla ricerca di un altro grande prodigio.

Sui Chakras

I centri vitali sono portali per tutte le dimensioni, con la progressiva purificazione ed apertura non forzata, ma sempre graduale e calibrata è possibile accedere a livelli di consapevolezza sempre più profondi. Il progressivo e graduale sviluppo inteso come apertura dei chakras è conseguenza di un lavoro sull’ego e sulle abitudini di vita. Non comprenderete mai abbastanza quanto il vostro vivere quotidiano sia condizionato dalle abitudini del mondo che vi circonda. Fin da piccoli, fin dal primo istante di vita, fin dal primo inspiro, ogni vostro movimento, ogni vostra percezione, ogni vostra abitudine è stata determinata dalle abitudini della famiglia nella quale avete deciso che avreste vissuto per il periodo stabilito per quella incarnazione. E giorno dopo giorno avete cristallizzato abitudini che vi hanno concesso di fare quelle esperienze utili per maturare il livello esperienziale necessario a farvi progredire sia nelle regioni del piano fisico sia in quelle dei piani sottili. E mano a mano questi centri vitali necessariamente occultati venivano animati di energia purificata. Vita dopo vita, incarnazione dopo incarnazione avete vissuto sempre storie differenti che vi hanno permesso di giungere qui ed ora, in questo periodo particolare, dotato di ‘doni’ particolari, con un determinato bagaglio evolutivo che vi permetterà di compiere scelte coscienti. Tutte le informazioni che giungono a voi passano dai centri vitali. Ogni malattia, ogni disarmonia, ogni forma di squilibrio spesso è creata da voi stessi con i vostri pensieri errati, quante volte è stato detto di purificare i pensieri perchè da essi tutto dipende? L’universo è mentale, spesso viene ripetuto questo concetto ed è una grande verità. L’universo è mentale e la mente dirige ogni forma di energia determinando la qualità dell’opera. Il pensiero luminoso, amorevole ha in sè il potere di trasformare la materia, ma il pensiero cupo, oscuro, ricorrente ha il potere di cristallizzare sempre di più i livelli fisici. Il vostro progetto sia il superamento. Dovete superare tutte le tensioni, i pensieri oscuri, dovete sollevare la materia, renderla più leggera. La materia così come viene percepita è una realtà che rapidamente cambierà. La materia via via sarà sempre più rarefatta sino a spiritualizzarsi, ma questa realtà sarà percepita solo da coloro che potranno operare cambiamenti e i cambiamenti ora sono possibili con i superamenti, con il distacco dai legami psichici e terreni, che non è isolarsi dal mondo, ma andare al di là del vostro ego per renderlo meno importante. Solo così sarà possibile operare trasformazioni, amore, compassione e distacco porteranno al superamento delle prove al di là della paura.

Sulla misura

Il pensiero positivo cosciente accompagnato dal respiro dinamico e tranquillo ha la capacità di armonizzare l’uomo ai ritmi costanti operativi negli schemi in cui è attiva la totalità dell’essere umano. L’ascolto dell’onda del mare ci riporta a dimensioni più grandi, addirittura infinite, di cui siamo parte integrante, inscindibile dal mondo delle nostre percezioni. Se ascoltiamo il ritmo dell’onda marina o osserviamo l’ondeggiare di una fiamma ci rendiamo coscienti di un’interazione vibratoria che agisce a livello più sottile. Dalle percezioni più grossolane dei nostri sensi fisici a quelle sempre più sottili, più evanescenti come la percezione di un profumo emanato da un fiore, tutto ciò viene a far parte di noi. Ciò che vediamo e ciò che non possiamo toccare, ma sentire coi sensi più sottili è tutto un mondo che interagisce per aiutarci a comprendere ciò che non è immediatamente a tutti comprensibile. Se riusciamo ad entrare in contatto con le percezioni sottili distaccando la nostra attenzione dal mondo che ci circonda possiamo avvertire cose che in linea spazio/temporale sono lontanissime da noi, come il respiro di una stella, l’emanazione della sua energia che necessariamente interagisce con la nostra sfera di energia. Osservare il cosmo nelle sue variegate manifestazioni ci riporta quella quiete che spesso ci viene a mancare quando siamo intrappolati in schemi tridimensionali che prevedono il nostro impegno nei piani bassi della materia, ciò può essere molto gravoso per noi, ma se poniamo ascolto a quella parte più grande di noi che vibra in armonia coi piani alti della creazione possiamo ricevere un grande aiuto. Questo aiuto sarà sempre più importante in questi tempi prossimi di grandi manifestazioni nei piani bassi vibratori della materia che includono anche la sfera fisica. Se ci poniamo in risonanza coi ritmi cosmici e vibriamo alla loro frequenza potremo attraversare indenni tutte le trasformazioni che porteranno purificazione al nostro amato pianeta.

Un obiettivo utile da ricordare

Ogni sito che abbia come obiettivo il desiderio di far riflettere un pò di più sulla realtà che circonda l’uomo, protagonista di questi tempi sulla terra, è opportuno che ponga l’attenzione sulla data del 2012. In una realtà che sempre più viene percepita come multidimensionale anche i modi per comunicare sono diversi. Il cambio vibrazionale previsto per questa data e da più parti annunciato porterà l’umanità ad un salto qualitativo in cui l’uomo non si sentirà più isolato dal resto dell’universo, ma si sentirà figlio e fratello di intelligenze vibratorie che sempre più riuscirà a percepire come reali e vicine. La sensibilità di gran parte dell’umanità sta aumentando, purtroppo ad una accresciuta sensibilità, contrasta in maniera forte un degrado nei valori che costituiscono l’uomo, lo vediamo purtroppo giornalmente, accade in ogni parte della terra. Ma l’uomo è sostenuto da entità amorevoli che lo accompagnano nel suo faticoso cammino su questo pianeta meraviglioso. Queste realtà vibratorie pur intrecciando la nostra quotidianità difficilmente vengono da noi percepite, anche se molto spesso i loro messaggi ci giungono improvvisi attraverso intuizioni che ci aiutano a risolvere problemi contingenti. Alcune persone riescono a tradurre queste improvvise intuizioni in parole chiare e accessibili e si rivelano utili nella comprensione di fenomeni che si intrecciano con la nostra quotidinità…